Domenica 3 novembre 2019, XXXI TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Luca 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Dalle Fonti
Leggenda di Santa Chiara 45: FF 3248-3250
Poi, facendosi più vicino il Signore e già quasi stando sulla soglia, Chiara vuole che le stiano accanto sacerdoti e frati spirituali, che le ripetano la Passione del Signore e sante parole. E appena tra di essi le appare frate Ginepro, famoso per saper vibrare ardenti giaculatorie al Signore, con calde parole dal cuore, animata da rinnovata letizia gli chiede se abbia lì pronto qualcosa di nuovo riguardo al Signore. Ed egli, aprendo la bocca, dalla fornace del cuore ardente libera fiammeggianti scintille di parole, e la vergine di Dio trova grande consolazione nelle sue parabole. Infine si volge alle figlie in lacrime, raccomandando loro la povertà del Signore e ricorda lodando i benefici divini. Benedice devoti e devote sue e implora larga grazia di benedizione su tutte le Donne dei monasteri poveri, sia presenti che futuri. Chi potrebbe narrare il resto, senza piangere? Sono lì presenti quei due benedetti compagni del beato Francesco, dei quali uno, Angelo, lui stesso in lacrime, consola le afflitte; l’altro, Leone, bacia il giaciglio di Chiara morente.
Alla vita
Il Vangelo ci presenta oggi il percorso della salvezza. È lo stesso percorso fatto da Gesù ed è in discesa: discesa nella nostra carne, discesa agli inferi: Gesù è disceso nella nostra natura umana per regalarci la sua divinità. “Zaccheo, scendi subito!”. Scendi dalla tua ricchezza, scendi dalle tue sicurezze, scendi dal tuo orgoglio. Scendi subito, diventa più vero, più bello, più umano. Per cercare e salvare quello che è perduto occorre scendere dai propri piedistalli, occorre abbassarsi. Umiliante? Zaccheo più che umiliato sembra tornato alla vita e alla gioia perché finalmente libero dai suoi beni. Quali sono i miei sicomori? Cosa significa per me scendere, e farlo subito? A quale libertà mi può aprire lasciare le mie sicurezze?
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