C’è di meglio
Martedì XXIX Settimana del Tempo ordinario
Rm 5,12.15.17-19.20-21 Sal 39 Lc 12,35-38
Siate pronti ad accogliere l’abbondanza della grazia. Possiamo esprimere così la sollecitazione che oggi ci dona la Parola di Dio.
Il vangelo parla di tenersi pronti, avere i fianchi cinti, le vesti strette e le lampade accese. Cosa significa per la nostra vita? Non certo essere tesi e a disagio, insonni e impauriti dall’arrivo del padrone.
Noi spesso ci attacchiamo a ciò che abbiamo, dimenticando che l’abbiamo ricevuto per amministrarlo e non è nostro; facciamo fatica a lasciare le nostre sicurezze, a cambiare, quando il bene per i fratelli ce lo chiede, quando la vita con le sue sorprese ce lo domanda. Tenerci pronti significa allora vivere sapendo che tutto quanto abbiamo è piccolo e solo di passaggio; significa vivere pronti a lasciare, pronti a perdere la vita per il desiderio di incontrare il Signore Gesù e da lui lasciarci servire. Questo ci mette nella vitalità e non nella tensione; nell’attesa del meglio, dell’incontro pieno con il Signore della vita.
Donaci Signore un cuore generoso.
Dalla Lettera a tutto l’Ordine [FF 216]
Lodatelo poiché è buono ed esaltatelo nelle opere vostre, poiché per questo vi mandò per il mondo intero, affinché rendiate testimonianza alla voce di lui con la parola e con le opere e facciate conoscere a tutti che non c’è nessuno Onnipotente eccetto Lui. Perseverate nella disciplina e nella santa obbedienza, e adempite con proposito buono e fermo quelle cose che gli avete promesso. Il Signore Iddio si offre a noi come a figli.
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