Ascoltare e risplendere
Lunedì XXV Settimana del Tempo Ordinario
Esd 1, 1-6 Sal 125 Lc 8, 16-18
San Pio da Pietrelcina, memoria
La storia ci insegna la potenza della Parola di Dio che, attraverso cuori docili, compie ciò che promette. Così abbiamo ascoltato che perfino Ciro, re di Persia, divenne uno strumento nelle mani del Signore. E il popolo di Israele poté ritornare a Gerusalemme e ricostruire il Tempio, come aveva annunciato Geremia. Per questo davvero dobbiamo lasciarci scuotere dal richiamo di Gesù: “fate attenzione a come ascoltate”! Ascoltare significa fare spazio alla Parola, lasciare che risuoni in noi e che susciti il nostro spirito, cioè guidi il nostro agire concreto, quotidiano. E come una luce non è fatta per stare nascosta, così la Parola di Dio che ascoltiamo non è solo per noi. Ma deve risplendere davanti agli uomini in gesti concreti di carità, di umiltà, di gratitudine. Facciamo allora attenzione a come ascoltiamo, a come l’ascolto cambia il nostro agire. Riconosceremo forse che ci stiamo solo illudendo di “avere” qualcosa che invece non c’è, o resta soffocato. Ciò che abbiamo ascoltato, lo stiamo davvero custodendo nel cuore perché risplenda e porti frutto?
Risplenda la nostra luce davanti agli uomini, perché vedano le nostre opere buone e rendano gloria al Padre nostro che è nei cieli.
Dalla Bolla di canonizzazione di Santa Chiara [FF 3283-3285]
O meravigliosa e beata chiarezza di Chiara! Ella veramente rifulse mentre viveva nel mondo, ma più vivida risplendette nella vita religiosa […]. Invero questa luce si teneva chiusa nel nascondimento della vita claustrale, e fuori irradiava bagliori luminosi; si raccoglieva in un angusto monastero, e fuori si spandeva quanto è vasto il mondo. Si custodiva dentro e si diffondeva fuori.
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