Sabato pieno di Dio
Venerdì XV Settimana Tempo Ordinario
Es 11,10-12.14 Sal 115 Mt 12,1-8
Questi primi otto versetti del capitolo, ci introducono nel vivo delle polemiche tra Gesù e i Farisei, cioè tra colui che adempie ogni giustizia della legge e quanti della legge sono degli osservanti zelanti, formali e rigidi. È il capitolo delle discussioni che conducono alla condanna a morte di Gesù.
Il primo motivo riguarda il rispetto del sabato.
Gesù passa con i suoi discepoli tra le spighe di grano; simbolicamente li fa passare proprio attraverso quello che Lui è: il Pane della vita! Probabilmente non riusciranno a saziarsi con i pochi grani raccolti sfregando le spighe tra le mani, ma cominceranno a gustare del cibo offerto da Gesù, il pane che sarà Lui stesso, per sfamare e riempire la nostra vita.
Tutto ciò accade in giorno di sabato: è in questo giorno, nel giorno del riposo, che Dio dà spazio a noi e noi diamo spazio a Dio, per cui si vive di Lui, si vive della sua Parola e della sua Comunione. Sarà così possibile vivere la Misericordia!
Signore, dacci sempre il tuo Pane!
Dalla Leggenda Maggiore di S. Bonaventura [FF 1082]
Ormai l’Ordine si era molto esteso e perciò Francesco si proponeva di far confermare in perpetuo da papa Onorio la forma di vita già approvata dal suo predecessore, papa Innocenzo. Dio lo incoraggiò in questo proposito mediante una rivelazione. In questo modo: gli sembrava di aver raccolto da terra delle minutissime briciole di pane, per distribuirle a molti frati affamati, che gli stavano intorno. Aveva timore che, nel distribuirle, quelle briciole così piccole non gli cadessero magari di mano. Ma una voce dall’alto gli disse: “Francesco, con tutte queste briciole, fa un’ostia sola e porgi a chi vorrà mangiare”.
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