Responsabili delle proprie zizzanie
Martedì XVII Settimana del Tempo ordinario
Es 33,7-11; 34,5-9.28 Sal 102 Mt 13,36-43
Tu hai seminato buon grano, come mai c’è la zizzania? Di fronte al male noi ci spaventiamo, cerchiamo spesso responsabilità altrui. Di fronte alla prospettiva della “fornace ardente” spesso pensiamo più a come non finirci che alla bellezza di vivere una vita buona, alla forza della vita vissuta nella ricerca di Dio e del suo regno. L’approccio biblico, su questo tema, è molto semplice, quasi disarmante: il male esiste, certo. Se però viviamo una vita affidata e donata al Signore, con semplicità e fede, consapevoli del rischio di essere complici del male e pronti a chiedere perdono, abbiamo in casa chi ci difende e protegge.
Il seme del Regno porterà al Regno: questa certezza è affidata anche alla nostra responsabilità.
Oggi facciamo nostro un “consiglio” di Sant’Ignazio di Loyola: confida in Dio, come se l’esito delle cose dipendesse in tutto da te, niente da Dio; e senza esitazione, dedica a Dio tutto il tuo sforzo, come se tu non fossi capace di far niente, Dio solo sia il fattore di tutto.
Signore Gesù, donaci di essere tuo strumento di bene.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1056] […] riconoscendo la bontà di Dio nei suoi benefici, si sente più fortemente animato a combattere la malizia dell’antico nemico e a predicare la gloria della croce di Cristo.
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