È Lui che ci chiama
Lunedì XIII Settimana Tempo Ordinario
Gen 18,16-33 Sal 102 Mt 8,18-22
La risposta di Gesù allo scriba ci ricorda che seguire Gesù non dipende dalla nostra volontà, ma da quella di Dio. Certamente questo brucia al nostro orgoglio, al nostro io che vorrebbe gloriarsi e cercare meriti, ma in verità è la fonte della nostra gioia: seguiamo il Signore perché ci ha chiamati. Questo ci libera dal pericolo di fondare la nostra felicità sul nostro “successo”, sul terreno fragile delle nostre insicurezze, e ci permette di godere della gioia che viene dalla Parola ferma e autorevole di Gesù.
Se la nostra sequela rimane fondata sulla parola di Gesù, non c’è niente che dobbiamo temere: il Signore, che ci ha chiamati, porterà a compimento l’opera che ha iniziato con noi e in noi, Lui compirà la nostra chiamata (cf. 1Ts 5,24).
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 367]
[I frati], ricevendo con gaudio e letizia grande il precetto della santa obbedienza, si prostravano supplici davanti a san Francesco, che abbracciandoli con tenerezza e devozione diceva ad ognuno:
“Riponi la tua fiducia nel Signore ed egli avrà cura di te”. Era la frase che ripeteva ogni volta che mandava qualche frate a eseguire l’obbedienza.
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