Senza parole
Sabato X Settimana del Tempo Ordinario
2Cor 5,14-21 Sal 102 Mt 5,33-37
Oggi Gesù ci dona un insegnamento sul buon uso delle parole. C’è chi chiama in causa Dio per i propri interessi, per convalidare le sue verità. Ma nel nostro cammino di sequela del Signore, anche il parlare è chiamato a purificarsi, ad essere sobrio e trasparente. Il “di più” nasce quando ci lasciamo possedere dalla vanagloria e dall’arroganza. Gesù ci esorta a relazioni piene di carità, di trasparenza, di semplicità. Questo è possibile quando accogliamo la vita nuova che il Signore vuole donarci. Solo nella certezza che l’amore di Cristo ci possiede, dice San Paolo nella prima lettura, solo se siamo in Lui e ci lasciamo trasformare dalla novità del suo amore, sapremo vivere atteggiamenti trasparenti e dire parole piene di benevolenza e verità, proprio come creature nuove!
“Vergine del silenzio, che ascolti la Parola e la conservi, donna del futuro, aprici il cammino”.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1094]
Se trovava qualche frate incline ai discorsi inutili, lo redarguiva con asprezza, affermando che il modesto tacere custodisce la purezza del cuore e non è virtù da poco, se è vero, come dice la Scrittura, che morte e vita si trovano in potere della lingua, intesa come organo non del gusto, ma della parola.
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