Esigenza che dice fiducia
Giovedì XII Settimana del Tempo Ordinario
Gen 16,1-12.15-16 Sal 105 Mt 7,21-29
Gesù è trasparente ed esigente quando dice “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli”. Sappiamo bene come non sia facile fare la volontà di Dio, siamo fragili e peccatori. Tutto il vangelo è un invito a compiere il bene con dedizione e gioia, con purezza e generosità. È ciò che fa Gesù e la folla lo ammira perché fa ciò che dice. Perciò la sua parola è autorevole, ascoltata e amata. Questo vale anche per noi: non basta professarci cristiani per esserlo davvero, non basta dirsi credenti per vivere da discepoli. Ci ammonisce Gesù, e fa bene. Lo fa bene perché continua a mettere in noi il desiderio di rispondere con pienezza al suo vangelo. Ci dona la sua Parola ogni giorno e ci dona la forza che viene dal suo cuore obbediente al Padre. Può essere esigente con noi perché ci ha già donato tutto ciò di cui abbiamo bisogno e si fida di noi.
Ti rendiamo grazie Signore, perché sei buono, perché il tuo amore è per sempre. Aiutaci ad essere esigenti con noi stessi per amore tuo.
Dalle Ammonizioni [FF 153]
Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine di lui secondo lo spirito.
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