Domenica 30 giugno 2019, XIII TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Luca 9,51-62
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Dalle Fonti
Leggenda dei tre compagni 64: FF 1478
Passati pochi anni da questa visione Francesco venne a Roma e visitò il vescovo di Ostia, che lo pregò di accompagnarlo in Curia la mattina seguente. Il prelato voleva che predicasse in presenza del Papa e dei cardinali, e affidasse loro il suo Ordine con devozione e affetto. Invano Francesco cercò di scusarsi, dicendo che era uomo semplice e senza istruzione; gli fu giocoforza seguire il cardinale alla curia pontificia. Presentatosi davanti al Papa e ai cardinali, venne accolto con grande gioia; e levatosi in piedi cominciò a parlare non seguendo che l’ispirazione divina. Terminato il discorso, raccomandò al pontefice e ai cardinali il suo Ordine. Costoro erano rimasti molto colpiti dalle sue parole, e sentirono una viva simpatia per il Santo e il suo movimento.
Alla vita
Rimaniamo in contemplazione di questo momento nodale della vita di Gesù. Ormai le circostanze esterne (l’ostilità dei capi dei sacerdoti e le aspettative messianiche deviate di molti suoi seguaci) e le intuizioni interne (i momenti di adorazione e contemplazione della volontà del Padre, la coscienza ormai limpida della Sua vocazione messianica secondo i brani profetici e sapienziali riportati a sé) conducono Gesù ad orientare e far convergere ogni Sua energia, la Sua mente, il Suo cuore, spirito, volontà, intelligenza, emozioni e sentimenti, desideri e passioni nella ferma consapevolezza di volersi dirigere verso la propria condanna a morte: “Prese la ferma decisione di mettersi in viaggio verso Gerusalemme”. Sublime il fascino che emana questo atto di Gesù in cui si compiono la Sua umanità e divinità.
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