Mangiare di Gesù
Giovedì III Settimana di Pasqua
At 8,26-40 Sal 65 Gv 6,44-51
Il capitolo sesto di San Giovanni è tutto centrato sull’Eucaristia, dono che il Signore ci ha lasciato come segno di Amore e vincolo di unità.
Il pane e il vino, la carne e il sangue, il corpo del Signore totalmente donato ai fratelli, rendono visibile Dio che è tutto amore e dono di sé. Nella Parola c’è questo corpo, e mangiarlo significa conoscerlo, assimilarlo e diventare come lui, capaci di amare come siamo amati.
Ai nostri desideri, alla nostra sete d’amore, corrisponde la sazietà che è conoscenza e pienezza di vita. Attraverso l’Eucarestia, il buon Dio ce la dona, perché lì c’è tutta l’offerta di sé stesso.
Signore Gesù, dacci sempre di questo pane, istruisci sempre con il dono del tuo corpo e del tuo sangue.
Dalla Lettera a tutti i Chierici [FF209/a]
Anche i nomi e le parole di lui scritte talvolta vengono calpestate, perché “l’uomo carnale non comprende le cose di Dio”.
Non dovremmo sentirci mossi a pietà per tutto questo, dal momento che lo stesso pio Signore si consegna nelle nostre mani e noi l’abbiamo a nostra disposizione e ce ne comunichiamo ogni giorno? Ignoriamo forse che dobbiamo venire nelle sue mani?
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