Presenza di una vita donata
Mercoledì della Settimana Santa
Is 50,4-9a Sal 68 Mt 26,14-25
Giuda tradisce il Maestro, consegnandolo ai sacerdoti per pochi soldi. Ma Gesù, nel suo cuore, si è già totalmente consegnato a noi per amore, in perfetta obbedienza al Padre. Sa che la sua passione, morte e risurrezione ci aprirà la strada verso il cielo. Le ultime ore di vita sono per il Signore momenti intensi, profondamente umani, alcuni lieti, altri molto tristi. Li trascorre con le persone con cui ha un profondo legame. Vive la tenerezza dell’amicizia ma anche l’amarezza del tradimento, il calore di una mensa e, poco dopo, la desolazione del Getsemani. Nessuna di queste emozioni, tuttavia, lo distoglie dal perseguire quell’unico desiderio: donare la vita per amore nostro. È bello pensare a questo, quando partecipiamo all’Eucaristia. Dice Papa Francesco che “l’ultima Cena è la sintesi di un’esistenza totalmente offerta per la nostra salvezza. Nell’Eucaristia contempliamo la presenza di una vita donata e ne prendiamo parte”.
Padre buono, l’Eucaristia sia per noi il più grande “grazie” per tuo Figlio Gesù, presenza di una vita donata che si consegna nelle nostre mani. E sia anche occasione per prendervi pienamente parte, facendo anche della nostra vita un’offerta di amore.
Dallo Specchio di perfezione [FF 1786]
Volendo poi imitare nella morte il suo Signore e maestro, che aveva perfettamente imitato durante la vita, comandò che gli fossero portati dei pani, li benedisse, li fece spezzare in tante piccole parti (…) Poi ne porse un frammento ai frati, esortando ognuno a mangiarlo interamente. (…) Il beato Francesco, infatti, volle offrire ai suoi fratelli lo stesso segno d’amore.
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