Da pietra a carne
Giovedì V Settimana di Quaresima
Gn 17,3-9 Sal 104 Gv 8,51-59
“Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”.
Il Signore ci dona parole consolanti. La Sua Parola fa esistere, rende la persona capace di accogliere in pienezza la vita! La fecondità che Dio ha concesso ad Abramo, come frutto della sua fede, desidera donarla a tutti coloro che si affidano al Suo Amore.
Le pietre che i Giudei vogliono tirare a Gesù, rappresentano i sentimenti di durezza che abbiamo nel cuore e che ci allontanano da Lui; ma il Suo Amore rinnova, trasforma la pietra in carne.
Il cuore di carne è un cuore buono, umile, che sa amare, servire il Signore e i fratelli. Non stanchiamoci di chiedere al buon Dio di darci un cuore nuovo, un cuore di carne.
“Vieni, o Spirito Santo, e dà a noi un cuore nuovo, che ravvivi in noi tutti i doni da Te ricevuti …Vieni, o Spirito Santo, e dà a noi un cuore puro, allenato ad amare Dio …Vieni, o Spirito Santo, e dà a noi un cuore grande, aperto alla Tua silenziosa e potente parola ispiratrice … un cuore grande e forte ad amare tutti, a tutti servire, con tutti soffrire; un cuore grande, forte, solo beato di palpitare col cuore di Dio”. (Paolo VI)
Dalla Leggenda dei Tre Compagni [FF 1482]
Aveva amato Gesù con tutto il cuore, tenendo costantemente nel pensiero il suo ricordo, sempre lodandolo con la parola e glorificandolo con le sue opere fruttuose. Amò Dio con tanto ardore e profondità, che al solo udirlo nominare, come si sentisse liquefare il cuore, effondeva il suo animo commosso, dicendo: “Cielo e terra dovrebbero chinarsi al nome del Signore!”.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.