Un grande banchetto
Sabato dopo le Ceneri
Is 58,9-14 Sal 85 Lc 5,27-32
Inizia il tempo della Quaresima: l’occasione favorevole per crescere nell’umiltà e nella gratitudine, perché l’amore di Dio è sempre riversato nei nostri cuori. Levi si alza dal suo banco. Trova la forza di lasciare tutto in un attimo, perché fa un incontro decisivo con lo sguardo di Gesù, affidabile, nuovo, pieno di amore, capace di guarirlo. E sente il bisogno incontenibile di far festa. Abbiamo tutti bisogno di guarigione. Il cuore umano, pur avendo slanci di bontà e sorprendenti potenzialità, tuttavia è anche abitato dalle tenebre dell’errore, dalla superbia, dall’egoismo, dall’orgoglio. Eppure …non è questo il vero problema! L’unico vero problema è quello di sentirsi pienamente soddisfatti di sé stessi, di credersi irreprensibili e, soprattutto, migliori degli altri, come i farisei. In un cuore così non ci sarà mai festa.
Nella tua clemenza, Signore, volgiti a noi!
Dalle Ammonizioni [FF 173]
È servo fedele e prudente colui che di tutti i suoi peccati non tarda a pentirsi, interiormente per mezzo della contrizione, ed esteriormente con la confessione e con la soddisfazione delle opere.
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