Fissare lo sguardo e amare
Lunedì VIII Settimana del Tempo Ordinario
Sir 17,20-28 Sal 31 Mc 10,17-27
La lettura del Siracide invita con insistenza a tornare al Signore, voltando le spalle al peccato, all’errore, a ciò che è morto, per lodare Dio e “gloriarsi della sua misericordia”. Occorre per questo pregare davanti al Signore, fissare lo sguardo su di Lui, persistere nella Sua volontà.
Nel nostro cuore, come nel cuore del tale che corre incontro a Gesù, c’è infatti un forte desiderio di vita piena, buona, eterna. Gesù ci insegna la strada: fissare lo sguardo e amare. Fissare lo sguardo è scegliere ciò per cui si vuole spendere la vita…non possiamo guardare contemporaneamente in più direzioni! Per amare davvero e trovare la vita piena, occorre fissare lo sguardo sull’unica cosa necessaria. In quello sguardo ci scopriremo già guardati, da sempre, e amati da Colui che può rendere tutto possibile: anche che la massima povertà conduca a possedere la più grande ricchezza.
Manda il tuo Spirito, o Padre, affinché ci guidi, fra le nostre occupazioni quotidiane, a tenere lo sguardo fisso su Gesù.
Dalla Regola non bollata [FF 70-71]
Nient’altro dobbiamo desiderare, nient’altro volere, nient’altro ci piaccia e diletti, se non il Creatore e Redentore e Salvatore nostro, solo vero Dio […] che solo è buono […] dal quale e per il quale e nel quale è ogni perdono, ogni grazia, ogni gloria […]. Niente dunque ci ostacoli, niente ci separi, niente si interponga a che noi tutti, in ogni luogo, in ogni ora e in ogni tempo, ogni giorno e ininterrottamente crediamo veracemente e umilmente e teniamo nel cuore e amiamo, onoriamo, adoriamo, serviamo, lodiamo e benediciamo, glorifichiamo ed esaltiamo, magnifichiamo e rendiamo grazie all’altissimo e sommo eterno Dio.
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