Alla festa ci si prepara
Martedì II Settimana di Quaresima
2Sam7,4-5.12-14.16 Sal88 Rm 4,13.16-18.22 Mt 1,16.18-21.24
San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, Solennità
La solennità di San Giuseppe si presenta come una sorprendente interruzione del cammino penitenziale di quaresima. Oggi festeggiamo un uomo giusto, laborioso e fiducioso in Dio; l’uomo non delle parole, ma della concretezza della risposta a Dio. Per questo, in realtà, questa solennità non interrompe la quaresima, piuttosto la incoraggia. Giuseppe, infatti, è esemplare testimone di cosa voglia dire prepararsi alla Pasqua, cioè all’intervento salvifico di Dio nella storia dell’uomo.
Lui, san Giuseppe, ha accolto e collaborato alla salvezza che, per lui, è passata attraverso le vicende piuttosto complesse della sua futura sposa. Giuseppe accetta una storia non sua, deve cambiare i suoi progetti in obbedienza agli aventi, si interroga, prega e si rende disponibile. Spesso la nostra vita non è come l’avremmo voluta e anche noi siamo stati chiamati a cambiare radicalmente i nostri progetti. Giuseppe ci insegna a non subire le vicende che accadono ma a farle nostre e a lasciare che la Grazia le trasfiguri, nella certezza che niente di ciò che ci accade è estraneo al cuore di Dio.
San Giuseppe, uomo forte e silenzioso, insegnaci la concretezza della fede.
Dalla Leggenda maggiore di san Bonaventura [FF 1044]
Si denudò totalmente davanti a tutti dicendo al padre: “Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d’ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro, che sei nei cieli, perché in Lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza”.
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