Domenica 24 febbraio 2019, VII DEL TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Luca 6,27-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Dalle Fonti
Leggenda dei tre compagni 29: FF 1432
Andò messer Bernardo, che era assai ricco, e vendette ogni suo avere, ricavandone molto denaro, che distribuì interamente ai poveri della città. Anche Pietro eseguì il consiglio divino come gli fu possibile. Privatisi di tutto, entrambi indossarono l’abito che il Santo aveva preso poco dianzi, dopo aver lasciato quello di eremita. E da quell’ora, vissero con lui secondo la forma del santo Vangelo, come il Signore aveva indicato loro. E così Francesco poté scrivere nel suo Testamento: «Il Signore stesso mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo».
Alla vita
La Regola! La misura della vita, ciò che dà forma all’esistenza. Il Vangelo plasma l’uomo secondo l’immagine del Padre e tutto quello che l’uomo è, spirito, carne, mente, sentimenti, pensieri, azioni, emozioni, passioni, bisogni vengono armonizzati, amalgamati, riconciliati, ricondotti all’unico desiderio di vivere in quella liberalità e pienezza d’amore che è il Padre. La scelta dell’Altissima Povertà è la scelta di questo modello divino che Francesco contempla realizzato in Gesù suo Signore e Maestro. Ecco la bellezza che affascina e che, da allora fino ad oggi ed in futuro, ha attirato e attirerà uomini e donne nella scelta di desiderare il Vangelo come propria regola di vita, come misura di quell’amore senza misura, in attesa di quella “misura pigiata, scossa e traboccante” del Regno.
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