…e lì non poteva compiere prodigi
Mercoledì IV Settimana del Tempo Ordinario
Eb12,4-7.11-15 Sal 102 Mc 6,1-6
San Paolo Miki e compagni, Memoria
C’è diffidenza e rifiuto da parte dei cittadini di Nazaret. Ma Gesù non si offende, non reagisce con sdegno. Il suo amore per noi è discreto, anche se incontenibile, è rispettoso anche se onnipotente. Gesù non ci obbliga. Davanti alle nostre incredulità e diffidenze, non può operare, e fa un passo indietro: “…e lì non poteva compiere prodigi”. Ma la costatazione amara della nostra lontananza non basta ad affievolire il desiderio di bene che ha per noi. Il suo amore è più forte e, anche in questa circostanza di rifiuto, trova il modo di raggiungere i cuori, di fare del bene anche a pochi: sono i “pochi malati”, i poveri, i piccoli, coloro che sperano in un cambiamento e in una vita nuova. Sono coloro che si fidano e lasciano che Gesù imponga loro le mani.
Imponi Signore le tue mani sulle nostre incredulità, chiusure e diffidenze. Apri, ti preghiamo, il nostro cuore e guariscici.
Dalle Ammonizioni [FF 143]
Per cui lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, è lui che riceve il santissimo corpo e il sangue del Signore. Tutti gli altri, che non partecipano dello stesso Spirito e presumono ricevere il santissimo corpo e sangue del Signore, mangiano e bevono la loro condanna. Perciò: Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore? Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio?
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