Domenica 20 gennaio 2019, II DEL TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Giovanni 2, 1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Dalle Fonti
Leggenda dei tre compagni 13: FF 1410
Mentre un giorno Francesco implorava con più ardente fervore la misericordia di Dio, il Signore gli fece capire che fra poco gli avrebbe rivelato cosa dovesse fare. Da quell’istante si trovò così ricolmo di gioia, che non si sapeva tenere dal manifestare alla gente, anche senza volerlo, qualche sentore del suo segreto. Ne parlava tuttavia con riserbo e in forma enigmatica. E dichiarava che non gl’importava più scendere in Puglia, ma di compiere nobili e grandi imprese in patria. I compagni, notandone il profondo cambiamento (ormai Francesco era spiritualmente estraneo a loro, benché fisicamente si unisse talvolta alla brigata), gli ripeterono scherzando la domanda: «Ma vuoi proprio prendere moglie, Francesco?». Egli replicava in termini sibillini, come abbiamo riferito sopra.
Alla vita
L’attenzione alla realtà fonda il principio di concretezza e questo è la miglior garanzia di un sano discernimento. Il bene è sempre concreto e la realtà pure! Mi piace pensare che il discernimento di Gesù sulla sua ora sia passato dall’attenzione concreta, tutta femminile, sulla realtà da parte di Maria sua madre. Mentre Gesù sembra radicato su una convinzione a riguardo della sua ora e la comunica a sua madre (”Donna che vuoi da me? non è ancora giunta la mia ora”), Maria non risponde a questo, non si mette a disquisire su segni o interpretazioni; semplicemente legge la realtà ed in essa trova indicazione proprio nell’aderenza alla sua concretezza: “non hanno più vino”. E’ un dato concreto, magari marginale, insignificante o del tutto estraneo ad una dinamica di discernimento sull’ora di Gesù. Ma è semplicemente concreto!
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