Vegliate in ogni momento pregando
Sabato XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Ap 22,1-7 Sal 94 Lc 21,34-36
Il cristiano è colui che vive ogni giorno nel desiderio di incontrare il Signore, qui e ora e alla fine dei tempi.
Ogni aspetto concreto e quotidiano deve essere illuminato da questa attesa. Gesù dice che bisogna “vegliare pregando”, non per scongiurare la fine o per ingraziarsi un chissà quale dio-giudice. Vegliare pregando è l’atteggiamento di chi pregusta già, nel tempo dell’attesa, l’arrivo dell’amato. Quando si aspetta qualcuno il pensiero è fisso lì, gli impegni sono tutti organizzati in funzione di chi deve venire. Questo è ciò che Gesù ci invita a fare, con fiducia: gustare nelle fatiche e negli impegni quotidiani la Sua presenza certa, attenderLo sempre, con tutto il cuore, così che ogni incontro, ogni scelta, ogni passo, ci prepari a stare “ritti” davanti a Lui, nel giorno in cui verrà.
Cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza
Dalle Lettere di Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2875-2876]
Memore del tuo proposito, come una seconda Rachele sempre vedendo il tuo principio, ciò che hai ottenuto tienilo stretto, ciò che stai facendo, fallo e non lasciarlo, ma con corsa veloce, passo leggero, senza inciampi ai piedi, così che i tuoi passi non raccolgano nemmeno la polvere, sicura, gioiosa e alacre avanza cautamente sul sentiero della beatitudine, a nessuno credendo, a nessuno acconsentendo che volesse richiamarti indietro da questo proposito, o ti ponesse un ostacolo sulla via.
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