In cosa posso gloriarmi?
Sabato, feria propria del 22 Dicembre
1Sam 1,24-28 1Sam 2,1-8 Lc 1,46-55
Dio non misura la realtà con la nostra logica di successo e di grandiosità. Ma guarda sempre alle cose semplici. Al suo sguardo non sfugge nulla di ciò che è piccolo, di ciò che è insignificante agli occhi del mondo. Quando Maria se ne rende conto, e capisce che lo sguardo dell’Altissimo l’ha avvolta di amore e di misericordia, dentro di lei esplode la gioia e un canto di gratitudine. La lode di Maria è simile a quella di Gesù quando, diversi anni dopo, esprimerà il suo grazie al Padre. Lo loda perché si rivela ai piccoli e ai semplici, e si nasconde a chi è pieno di sé, a chi crede di sapere già tutto (cfr. Mt 11,25). Sì, perché nei cuori orgogliosi è molto difficile che trovi spazio il mistero di Dio.
Ma l’orgoglio è purtroppo in agguato dentro ciascuno di noi: in ognuno, ci ricorda Isaia (cfr. Is 40,4), c’è qualche colle di arroganza da abbassare. In ogni cuore c’è un potente da scaraventare giù, dei pensieri superbi da disperdere, delle mani ricche e avide da svuotare. Non dobbiamo temere nulla di ciò che in noi è piccolo, apparentemente insignificante. Quando lo cerchiamo con cuore sincero, Dio guarda con amore tutto di noi e tutto accoglie con infinita tenerezza.
Padre mi abbandono a Te con fiducia. Fa che non si innalzi con superbia il mio sguardo, e che non vada in cerca di inutili grandiosità ma, come un bambino nelle braccia della mamma, viva tranquillo e sereno in Te (cfr. Sal 130,1-2).
Dalle Ammonizioni [FF 154]
“Ugualmente, se anche tu fossi il più bello e il più ricco di tutti, e se tu operassi cose mirabili,come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e non sono di tua pertinenza, ed in esse non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo”.
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