Domenica 23 dicembre 2018, IVª DI AVVENTO
Dal Vangelo
Luca 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Dalle Fonti
Anonimo Perugino 41: FF 1535
Allo stesso modo, molte vergini e vedove, ascoltando la predicazione dei frati, venivano a domandare consiglio: «E noi, cosa possiamo fare? Stare con voi non è possibile. Diteci allora come dobbiamo fare per salvarci l’anima». A tal fine in ogni città furono stabiliti dei monasteri di clausura, dove vivere in penitenza. E un frate veniva incaricato dell’ufficio di visitatore e animatore delle recluse. Similmente i coniugi dicevano: «Noi abbiamo le mogli, non le possiamo mandar via. Insegnateci pertanto la via della salvezza». Nacque così quello che viene chiamato l’Ordine dei Penitenti, approvato dal sommo Pontefice.
Alla vita
Continua ad essere Maria la protagonista dei brani che la liturgia ci propone in questa quarta domenica di avvento. Ancora una volta davanti a noi è la scena dell’incontro tra queste due donne gravide ed esultanti per quanto Dio ha operato nella loro vita. Ma è soprattutto Maria al centro della scena, è la fede di Maria che viene posta in evidenza affinché risuoni anche per noi la stessa beatitudine riservata a lei. Ed è la prima beatitudine del Vangelo, anticipazione di ogni beatitudine: la beatitudine della fede. Maria crede nell’adempimento delle Parole che Dio le ha rivolto cioè crede che queste parole avrebbero “compiuto”, nella sua vita, ciò che significavano; crede che questa Parola avrebbe riempito non solo il suo grembo, ma tutta la sua esistenza e l’esistenza di tutta l’umanità. Tutto ancora è agli albori, tutto è in divenire. E’ appena stato generato quel piccolo nel suo grembo ma già tutto è giunto alla sua pienezza. Ed Elisabetta, con la sua esclamazione, dà voce e riconosce la grandezza del mistero che si sta adempiendo anche in lei, la madre del precursore. Maria ed Elisabetta sono le prime discepole dei loro figli. Poi accorreranno le folle e vedranno ed ascolteranno. In particolare Gesù pronuncerà molte parole, compirà molti gesti e i suoi discepoli vedranno, udranno ma faticheranno a credere, fino alla fine. Maria crede: ascolta, obbedisce e crede. E noi, cosa possiamo fare? Guardare Maria, esultare con Lei, credere come Lei.
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