Benefiche rivoluzioni
Feria propria del 19 Dicembre Gdc 13,2-7.24-25a Sal 70 Lc 1,5-25
Il nome “Zaccaria”vuol dire “memoria di Dio”. Il Signore si ricorda di lui e di Elisabetta, inaspettatamente, nel tempo della loro vecchiaia. Chiederà loro di dare al figlio un nome mai usato prima in famiglia: Giovanni. È una rivoluzione… Così è per tutti coloro che si mettono alla sequela del Signore Gesù. È necessario stare docilmente pronti alla rivoluzione buona che vuole compiere nelle nostre vite. Nel cammino di sequela non c’è posto per abitudini fossilizzate. «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,18-19). È proprio così: a volte non ci accorgiamo di quanto siano benefiche per noi le novità che Dio compie. Zaccaria, per accorgersene,ha bisogno di un tempo di prova, una purificazione che passa per il silenzio e l’incapacità di esprimersi. Solo dopo riuscirà a passare dal sospetto e l’incredulità all’abbandono fiducioso. E accoglierà finalmente la buona novità che Dio ha voluto portare dentro la sua vita. Le rivoluzioni del Signore sono sempre per un bene più grande; i suoi capovolgimenti per una fecondità inaspettata, fonte di gioia, di grazia e di vita.
Padre misericordioso, fa’ che ci lasciamo raggiungere dalla tua voce, che ci lasciamo conquistare dalle novità della tua grazia: rendici docili ai cambiamenti di bene che vuoi operare in noi.
Dal Testamento (FF 110)Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.