Umiltà prediletta
Giovedì XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Sir 44,1.10-15 Sal 23 Mc 10,17-21
Tutti i Santi dell’Ordine Serafico
Quasi ottocento anni fa, in questo giorno, san Francesco e i suoi primi frati ricevettero l’approvazione definitiva della Regola da parte di papa Onorio III. Una regola che disarma per la sua semplicità e risponde alla domanda al centro del vangelo di oggi: “Cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Siamo invitati e attratti a “mettere in pratica il Santo Vangelo di Gesù Cristo” sull’esempio di san Francesco, santa Chiara e di tutti i santi francescani. Se guardiamo alla loro vita, la “pratica” del vangelo ha trovato nei secoli vera realizzazione nell’imparare a “non desiderare ciò che dà onore e prestigio, ma a prediligere le cose umili e nascoste” (san Bonaventura). La nostra vita spirituale, infatti, dipende dalle nostre predilezioni: dov’è il tuo tesoro nei semplici gesti di ogni giorno? Lì sarà il tuo cuore, ci dice Gesù mentre ci guarda con amore e ci indica la via della vera santità.
Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi Santi, voi che lo temete, piccoli e grandi! Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l’Onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria.
Dalla Regola non bollata [FF 60]
Stiamo bene in guardia, perché, sotto pretesto di ricompensa, di opera da fare e di un aiuto, non ci avvenga di perdere o di distogliere la nostra mente e il cuore dal Signore.
Ma, nella santa carità, che è Dio, prego tutti i frati, sia i ministri che gli altri, che, allontanato ogni impedimento e messa da parte ogni preoccupazione e ogni affanno, in qualunque modo meglio possono, si impegnino a servire, amare, adorare e onorare il Signore Iddio, con cuore puro e con mente pura, ciò che egli stesso domanda sopra tutte le cose.
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