La festa si deve fare
Martedì della XXXI Settimana del Tempo ordinario
Fil 2,5-11 Sal 21 Lc 14,15-24
Le letture di oggi ci parlano dell’amore di Dio come di un amore che non si arrende, non desiste mai. Un amore che vuole raggiungere “ogni ginocchio” – afferma san Paolo – ed è determinato nel voler servire l’uomo, nel voler riempire la sua casa di persone che si lasciano raggiungere dalla sua tenerezza.
La Parola ci mostra oggi anche di quante resistenze e sciocche obiezioni siamo capaci di porre dinanzi a questo amore senza misura. Mentre l’amore di Dio abolisce ogni distanza e si piega su ogni debolezza, noi corriamo il rischio di tenere lontano da noi la salvezza di sui abbiamo assoluto bisogno.
Donaci, o Padre, di riconoscere le scuse con cui non entriamo alla tua festa. E fa che sappiamo accogliere l’abbassamento di Gesù tuo Figlio perché con la tua grazia anche noi, dal basso, impariamo a lasciarci amare da te e a ridonarti.
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 181-182]
L’altissimo Padre celeste, per mezzo del santo suo angelo Gabriele, annunciò questo Verbo del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa e gloriosa Vergine Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità.
Lui, che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla beatissima Vergine, sua madre, la povertà.
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