Una beatitudine possibile
Sabato XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 3,22-29 Sal 104 Lc 11,27-28
«Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». Queste brevissime parole del Vangelo ci mettono in guardia da una tentazione e ci annunciano una verità tanto grande quanto bella per noi.
Come la donna, anche noi nel nostro cammino di fede possiamo essere tentati di pensare che la “beatitudine” sia qualcosa destinato a qualcuno con delle caratteristiche speciali, che ha vissuto eventi unici, irripetibili e per noi irraggiungibili. Certo, è beata Maria, che ha portato in grembo Gesù, ed è unica la sua esperienza di averlo allattato e visto crescere. Ma Gesù vuole vivere con ciascuno di noi un’esperienza unica, vuole nascere e crescere nella nostra vita, in un modo che solo ciascuno di noi con Lui può sapere. È la beatitudine di chi ascolta la Parola di Dio e la osserva, una Parola capace di generare in noi la beatitudine, la vita in Dio.
Donaci Signore, un cuore docile e grato
Dalla Terza Lettera di Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2892]
Per la grazia di Dio la più degna tra le creature, l’anima dell’uomo fedele, è più grande del cielo, poiché i cieli con tutte le altre creature non possono contenere il Creatore, mentre la sola anima fedele è sua dimora e sede.
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