Questione di domande
Martedì della XXX Settimana del Tempo ordinario
Ef 5,21-33 Sal 127 Lc 13,18-21
Il Vangelo di oggi ci mostra Gesù mentre condivide con noi una domanda che sembra fare a sé stesso. Non è, infatti, una domanda sollecitata apertamente da altri. È bello pensare a Gesù che interroga sé stesso e così si fa nostro Maestro. Ci fa riflettere, prima di tutto, sulle domande che apriamo in noi in favore della meraviglia del regno di Dio. A cosa posso paragonare il Regno di Dio? A cosa può essere simile una simile bellezza? La risposta è una rivoluzione: assomiglia all’umile piccolezza; le sue perfezioni nascono e si rivelano nell’infinitamente piccolo.
Gesù ci mostra l’unica logica del Regno, che avanza anche se non ce ne occupiamo: il mondo è già salvo e Cristo è l’unico salvatore. È salvo, ma non lo sa. Ecco che noi discepoli siamo chiamati a vivere la salvezza nel quotidiano, a testimoniarla nelle nostre opere. Con un sorriso donato, con la pazienza e la gentilezza, con un piccolo gesto di rispetto, con una preghiera silenziosa tra una pratica e l’altra, il Regno si diffonde. A noi il compito di essere collaboratori, di essere trasparenza della buona notizia.
Donaci, o Padre, l’umiltà e la gioia di servirti nel nascondimento.
Dalla Leggenda Maggiore [FF 131]
E chiunque osserverà queste cose, sia ricolmo in cielo della benedizione dell’altissimo Padre, e in terra sia ricolmo della benedizione del suo Figlio diletto col santissimo Spirito Paraclito e con tutte le potenze dei cieli e con tutti i santi. Ed io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che io posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione.
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