Stare sotto l’albero della Parola
Venerdì XX Settimana del Tempo Ordinario
Ap 21,9-14 Sal 144 Gv 1,45-51
Bartolomeo apostolo, Festa
“Ecco un israelita in cui non v’è falsità”. Bello sentirsi dire queste parole dal Maestro! La sincerità, valore importante che dovrebbe guidare la vita di tutti noi perché ci permette di compiere i passi adeguati. Natanaele, che la tradizione identifica con l’apostolo Bartolomeo, quando incontra Gesù attraverso la testimonianza di Filippo, si trova nel momento dello studio, nella ricerca sincera della verità. Natanaele, riconosciuto da Gesù come uomo che sta sotto gli alberi di fichi, desidera conoscere, camminare e comprendere … Stare sotto il fico, oltre ad essere segno di pace e di benessere, nella tradizione rabbinica indica lo studio sincero della Torah, favorito dall’ombra dei rami e delle foglie, sotto i quali i rabbini sedevano. Gesù, rivelando a Natanaele di averlo visto sotto il fico, lo rimanda al suo desiderio di verità e lo consola profondamente, confermandogli che ha trovato proprio il Messia e che la sua ricerca sincera sarà appagata definitivamente se rimane con Lui, alla sua sequela.
Signore Gesù, donaci di saper stare con umiltà sotto l’albero della Parola, con la stessa profondità e sincerità di cuore di San Bartolomeo, per poterti incontrare e conoscere sempre più.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF480]
Intanto studiava con tutta la sua mente e con tutto l’amore di conoscere quale modo e quale via potevano essere più adatti per raggiungere una unione ancora più perfetta col Signore Dio, secondo il disegno e il decreto della Sua volontà. E questa fu sempre la sua unica filosofia, il suo supremo desiderio nel quale bruciò finché visse; e chiedeva a tutti, ai semplici come ai sapienti, ai perfetti come agli imperfetti, come poter raggiungere la via della verità e pervenire a mete sempre più alte.
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