Se ritornerai…
Mercoledì XVII Settimana del Tempo Ordinario
Ger 15,10.16-21 Sal 58 Mt 13,44-46
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Memoria
Il Signore si rivolge al profeta Geremia, invitandolo a ritornare: c’è quindi un movimento da compiere e, al tempo stesso, un aiuto promesso che attendiamo dal Signore: “ti farò ritornare”. C’è così una forza che viene da dentro di noi, ma a questa risponde sempre l’intervento forte di Dio. Più leghiamo a Lui il cuore, nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola, tanto più la sua forza si fa presente e concreta nella nostra vita. Ma, come per Geremia, è necessario che ci sia in noi l’iniziativa determinata di ritornare, ritornare continuamente alla verità di noi stessi, ritornare al silenzio della preghiera e all’umiltà del cuore, se non altro, ritornare dentro noi stessi. Se non compiamo questo movimento deciso, profondo, sincero, le cose di Dio rimangono nascoste, invisibili, come un tesoro sotterrato che nessuno vede. Le cose veramente preziose vanno cercate in luoghi poco battuti: bisogna passare dalla superficie facile, apparente e visibile a tutti, alle profondità, per trovare un preziosissimo scrigno nascosto nella terra, che è la verità dell’amore di Dio per ciascuno di noi.
Rendici attenti, vigilanti, Signore, sempre pronti a ritornare a Te, unico tesoro prezioso della nostra vita.
Dalla Leggenda minore di San Bonaventura [FF 1333]
E siccome, a confronto dell’amore di Cristo, ormai gli riuscivano spregevoli tutti i beni della sua casa e li stimava come un nulla, sentiva di avere scoperto il tesoro nascosto e la splendente pietra preziosa. Attratto dal desiderio di possederli, decideva di staccarsi da tutte le cose sue e di scambiare, mercanteggiando secondo lo stile di Dio, gli affari del mondo con quelli del Vangelo.
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