Rimanete, rimanete, rimanete…
Sabato XVIII Settimana del Tempo ordinario
Os 2,14-15.19-20 Sal 44 2 Cor 4, 6-10. 16-18 Gv 15, 4-10
Santa Chiara d’Assisi Vergine, Festa
Soltanto in questi pochi versetti del Vangelo di oggi, troviamo il verbo rimanere ripetuto ben 10 volte. Come un battito, come un respiro, questo “rimanere nell’amore” ci giunge proprio come un invito alla vita! E cos’è il nostro rimanere nel Signore Gesù? È il dialogo intimo della preghiera, l’ascolto fedele della sua Parola. Questo non può non portare frutto!
A volte l’incostanza e la paura mi portano a vivere nell’agitazione e nell’inquietudine. Ma io sono fatto per una stabilità, per rimanere, per vivere attaccato alla vite che è Gesù, il Figlio di Dio, anch’io come “figlio, amato dal Padre e fratello di tutti”. È questo il frutto: l’amore. Se mi separo da Gesù, amore libero e salvifico, mi secco, muoio, e finisco col vivere come “figlio di nessuno e nemico di tutti”.
La vita luminosa della nostra Santa Chiara ci mostra come vivere avvinghiati alla vita vera, al Signore Gesù e alla sua Parola, per portare il frutto dell’amore e della vera fecondità.
Tu Signore sei la vite, noi i tralci. Se rimaniamo in Te e Tu in noi, facciamo molto frutto, perché senza di Te non possiamo far nulla.
Dalla Bolla di Canonizzazione [FF 3294]
Questa fu l’albero alto, proteso verso il cielo, dai rami dilatati, che nel campo della Chiesa produsse soavi frutti di religione, e alla cui ombra piacevole e amena molte seguaci accorsero da ogni parte, e tuttora accorrono per gustarne i frutti.
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