Mercoledì 8 agosto 2018, SAN DOMENICO
Dal Vangelo
Matteo 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Dalle Fonti
Leggenda minore I,IX: FF 1338
Inoltre, aiutato dalla pietà dei fedeli, che già avevano incominciato a riconoscere nell’uomo di Dio una virtù straordinaria, riparò non soltanto San Damiano, ma anche le chiese, cadenti e abbandonate, dedicate al Principe degli apostoli e alla Vergine gloriosa. In tale modo egli preannunciava misteriosamente, col simbolo dell’azione esterna e sensibile, quanto il Signore si proponeva di realizzare per mezzo di lui negli spiriti. Come, infatti, sotto la guida di quest’uomo santo furono riparati quei tre edifici, così doveva essere riparata in maniera triforme la Chiesa di Cristo; secondo la forma, la Regola e la dottrina da lui date. Di questo era stato un segno preannunciatore anche la voce venuta a lui dalla croce, che aveva replicato per tre volte l’incarico di riparare la casa di Dio e questo noi ora costatiamo realizzato nei tre Ordini da lui istituiti.
Alla vita
Gesù ci dice che siamo il sale della terra e siamo la luce del mondo. La questione è che lo siamo già, non che lo saremo alla fine dei tempi o dopo un percorso interiore. La capacità di dare sapore alla vita dei fratelli, di dare gusto alle attività che facciamo è costitutiva del nostro esistere. E’ già presente in noi il dono di rendere un luogo caldo e accogliente il nostro posto di lavoro, di rendere feconda la nostra coppia e la nostra famiglia, di esaltare il sapore delle attività presenti in parrocchia. Noi siamo già luce del mondo, siamo già capaci di illuminare le situazioni di buio che viviamo noi o chi è attorno a noi, di dare luce di speranza, di rendere visibile un percorso che porta alla resurrezione. Ma allora se lo siamo già sale e luce perché a volte non lo siamo per noi stessi e per gli altri? Per tre motivi: il primo motivo è che perdiamo sapore annacquandoci con le preoccupazioni del mondo; il secondo che ci nascondiamo, ci rintaniamo nelle nostre piccole sicurezze invece di essere luce per molti; il terzo è che a volte abbiamo motivazioni errate. Siamo sale e luce non per rendere gloria a noi stessi, per riempirci la pancia di complimenti, di affermazioni personali, per nutrire il nostro narcisismo ma per rendere gloria a Lui attraverso noi.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.