La benedizione di santa Chiara
La benedizione di santa Chiara inizia: «Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen».
Non un modo formale, ma è un senso marcatamente trinitario, dall’inizio e in tutto il suo contenuto che Chiara desidera trasmettere. È la coscienza che il nostro stare insieme è di origine trinitaria, è proprio perché Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo, è comunione, che noi viviamo in comunione. Questa caratteristica genera la comunità, genera la Chiesa. E quando la Chiesa dice: «Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo», riconosce la sua sorgente, riconosce il suo fondamento, che è la vita trinitaria di Dio. Da lui e in lui ogni benedizione.
«II Signore vi benedica e vi custodisca. Mostri a voi la sua faccia e abbia misericordia di voi. Volga il suo volto verso di voi e dia pace a voi…».
Ma a chi è indirizzata questa benedizione di Chiara? Destinatarie sono le figlie, non sono solo le sorelle che sono a San Damiano in quel momento, ma a tutte quelle future che verranno «e a tutte quelle, sia presenti che future che persevereranno sino alla fine in tutti gli altri monasteri».
E il mittente? «Chiara, ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre nostro Francesco, sorella e madre vostra…». Come riflesso della vita trinitaria in cui è inserita, di comunione che è Dio, Chiara prima definisce se stessa e la sua identità in riferimento a Cristo, poi a Francesco, e alle sorelle come sorella e madre e unisce cielo e terra nella sua preghiera: «… prego il Signore nostro Gesù Cristo, per sua misericordia e per l’intercessione della sua santissima madre santa Maria, del beato arcangelo Michele e di tutti i santi angeli di Dio, del beato nostro padre e di tutti i santi e le sante, affinché lo stesso Padre celeste vi doni e vi confermi questa sua santissima benedizione in cielo e in terra».
«In terra, moltiplicandovi in grazia e nelle sue virtù… e in cielo, esaltandovi e glorificandovi nella Chiesa trionfante fra i suoi santi e sante». La benedizione è fecondità e pienezza di vita sulla terra, esaltazione, glorificazione, condivisione della vita dei santi in cielo. Ed è questa pienezza totale ed eterna che Chiara chiede per le sue figlie, come una madre che per i figli non può chiedere che il massimo, tutto e più di quanto le è possibile.
«Vi benedico in vita mia e dopo la mia morte, come posso e più di quanto posso, con tutte le benedizioni con le quali il Padre delle misericordie benedisse e benedirà in cielo e in terra i figli e le figlie, e con le quali un padre e una madre spirituale benedisse e benedirà i suoi figli e le sue figlie spirituali. Amen». Chiara è consapevole che nella sua benedizione è sempre il Padre delle misericordie che benedice, Lui solo origine e modello di ogni paternità e maternità.
«Siate sempre amanti di Dio, delle vostre anime e di tutte le vostre sorelle».
Interessante che Chiara esorti le sorelle ad amare se stesse, perché chi non ama se stesso non può amare liberamente l’altro, in quella piena accettazione di sé che nasce dall’amore di Dio, dalla reciprocità del rapporto con il Signore: «Il Signore sia con voi sempre, e ora voi siate sempre con lui. Amen».
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