Chi è come loro?
Sabato XIX Settimana del Tempo Ordinario
Ez 18,1-10.13b.30-32 Sal 50 Mt 19,13-15
I discepoli hanno potuto ascoltare da Gesù tanti insegnamenti, vedere i suoi segni prodigiosi e gli infiniti gesti d’amore compiuti verso la gente, soprattutto verso i piccoli. Gesù ha amato ed eletto i discepoli proprio perché uomini piccoli e deboli. Eppure, ora sono loro ad allontanare i piccoli da lui. In fondo, non comprendono ancora -come non comprendiamo noi- la gratuità del suo ministero. Non capiscono la sua predilezione per i piccoli e soprattutto il suo stesso farsi piccolo e servo di tutti. La debolezza fa troppa paura. Pietro dimostra questa resistenza in modo evidente quando, davanti all’annuncio della Passione, si oppone al cammino di Gesù verso Gerusalemme: lo trasse infatti in disparte e cominciò a rimproverarlo (cfr. 16,22). I bambini, nella cultura semitica di quel tempo, erano un nulla, il simbolo della debolezza, della mancanza di stato sociale, di diritti legali. Ma “quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; (…) quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio” (1 Cor. 1,26-29).
Padre buono, il nostro cammino di piccolezza è l’unica strada per diventare veramente adulti! Facci giungere, giorno per giorno, alla vera umiltà, per poter accogliere i misteri del regno.
Dalla Compilazione di Assisi [FF 1640]
La Religione e la vita dei frati minori è un certo piccolo gregge, che il Figlio di Dio, in quest’ultima ora, chiese al suo Padre celeste, dicendo: «Padre, vorrei che tu creassi e dessi a me un popolo nuovo e umile, che fosse differente nell’umiltà e povertà da tutti gli altri che lo hanno preceduto, e fosse contento di non possedere che me».
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.