Mettiamoci a lavoro
Mercoledì XX Settimana del Tempo Ordinario
Ez 34, 1-11 Sal 22 Mt 20,1-16
Beata Vergine Maria Regina
“Io sono buono” dice il padrone della parabola: questa è la grande verità che deve pervadere, fondare e guidare tutta la nostra vita, i pensieri, le scelte e le relazioni: il nostro Padre è buono. È una realtà che contrasta con la tendenza del cuore umano ad invidiare e far confronti, a pensare spesso ai propri interessi e a disinteressarsi degli altri, a presumersi giusti e pretendere meriti. Il nostro Dio è soprattutto un Padre che ci ama: non sopporta che stiamo lontani dalla sua vigna, “senza far niente”, senza “nessuno che ci prenda a giornata”. Nella persona del Figlio Gesù, Dio esce, ci viene incontro e ci fa un invito. Quando l’uomo, anche se all’ultima ora della vita, decide di aprirgli il cuore e di donarsi a Lui, se con disponibilità si mette a lavoro per il regno dei cieli, allora Dio, pieno di gioia, si commuove e non calcola più nulla, ma dona a piene mani.
Fa’ che stiamo davanti a Te, Signore, col cuore grato di chi continuamente da Te riceve a piene mani.
Dalle Ammonizioni [FF 154]
Anche se tu (…) operassi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e nulla ti appartiene, e in esse non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.
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