Spiragli di luce
Mercoledì XIII Settimana del Tempo Ordinario
Am 5,14-15.21-24 Sal 49 Mt 8,28-34
Si dice in questo Vangelo che i due uomini indemoniati escono e vanno incontro a Gesù, ma poi furiosi, si mettono a gridare, e ancora lo scongiurano, infine chiedono di essere scacciati e mandati… Insomma, in loro agiscono forze contrastanti: da una parte vogliono prendere le distanze da Gesù, dall’altra ne riconoscono la potenza e sono attratti dalla verità della sua persona: “Che vuoi da noi, Figlio di Dio?” Questa lotta appartiene a tutti noi. Non possiamo che essere attratti da ciò per cui siamo creati: la verità e l’amore. In noi, tuttavia, agisce anche la menzogna che tende a difendere se stessa, ad adombrare la verità dell’amore infinito di Dio per noi. Ma lì dove si lascia entrare anche solo uno spiraglio di luce, immediatamente svaniscono le tenebre, dove entra la verità, la menzogna è stanata. Il male è la menzogna che ci tiene legati nei sepolcri, ma la verità dell’amore di Dio ce ne libera. I due uomini del Vangelo, seppur personaggi inquietanti, ci insegnano oggi una cosa: a fare la nostra parte. Come loro, andiamo incontro al Signore Gesù. Se assiduamente ripetiamo questo “slancio interiore” di fiducia, se facciamo spesso memoria di quanto siamo amati, questa verità vincerà ogni tenebra. A volte basta aprire anche solo un piccolo spiraglio di fiducia perché la luce di Dio si faccia spazio in noi.
Tutto il resto lo compirà la potenza del suo amore.
Liberaci, o Padre, da ogni male e fa’ che “restiamo sempre luminosi nello splendore della verità”.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 367]
I frati, ricevendo con gaudio e letizia grande il precetto della santa obbedienza, si prostravano supplici davanti a San Francesco, che abbracciandoli con tenerezza e devozione diceva ad ognuno: «Riponi la tua fiducia nel Signore ed Egli avrà cura di te».
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