Domenica 22 luglio 2018, XVIª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Marco 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Dalle Fonti
Celano 224: FF 820
Ricordati, o Padre, di tutti i tuoi figli. Tu, o santissimo, conosci perfettamente come, angustiati da gravi pericoli, solo da lontano seguono le tue orme. Dà loro forza per resistere, purificali perché risplendano, rendili fecondi perché portino frutto. Ottieni che sia effuso su di loro lo spirito di grazia e di preghiera (Cfr Zc 12,10), perché abbiano la vera umiltà che tu hai avuto, osservino la povertà che tu hai seguito, meritino quella carità con cui tu hai sempre amato Cristo crocifisso (1Cor 1,23). Egli vive e regna col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen (Ap 5,14).
Alla vita
Nel brano di oggi ci sono due atteggiamenti di Gesù che sono strettamente imparentati tra loro. Il primo è nei confronti dei discepoli, i quali, ritornati dalla loro missione hanno desiderio di raccontare tutto quello che è loro successo, al loro maestro (mi ricordano il sottoscritto quando tornava dai campiscuola e desideravo raccontare tutto ai miei genitori). Gesù mostra il suo lato materno, si accorge che sono stanchi, che non riescono a mangiare in quella situazione e indica loro di andare in un luogo più appartato perché possano riposarsi e mangiare. Mi immagino questo Gesù che ascolta l’entusiasmo dei suoi amici, ne ha tenerezza, li ama e però sa prendersene cura, desidera andare incontro ai loro bisogni. Poi la scena va avanti e sappiamo dal racconto che la gente intuisce dove vogliono andare e li precede. Gesù di fronte a questa folla così bisognosa di parole, di conforto, di una direzione, di un senso da dare alle loro esistenze, prova compassione. Patisce con loro per il disorientamento delle loro esistenze. Quanti uomini e donne ancora oggi non sanno dove dirigere le loro vite, non sanno darsi una risposta al perché vale la pena vivere. Gesù oggi come allora è desideroso di corrispondere a questo bisogno d’infinito, vuole esserci pastore, vuole accudirci, vuole insegnarci molte cose che non sappiamo, cose che ci daranno una luce diversa con la quale illuminare noi stessi e la realtà.
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