Solo la fede ci illumina
Mercoledì IX Settimana Tempo Ordinario
2Tm 1,1-3.6-12 Sal 122 Mc 12,18-27
«Chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia» (2Tm 1,9).
La nostra fede, il nostro credere, è veritiero nella misura in cui davvero ci affidiamo a Dio e ravviviamo nell’umiltà il dono di Dio che è in noi. Il Signore ci dona la grazia di rivelarci a quale salvezza siamo chiamati, a quale pienezza di vita siamo fin d’ora invitati a partecipare. Stiamo lontani dalla tentazione di aver compreso tutto, dal ritenere che ciò che non rientra nel nostro modo di pensare o ciò che non riusciamo a capire, non sia vero. Rimaniamo in ascolto, chiediamo continuamente il dono dell’umiltà e confidiamo in Gesù e nello Spirito Santo, convinti che l’amore di Dio ci guida e ci custodisce nella verità, se noi rimaniamo in Lui, docili alla Sua correzione, pronti a chiedere perdono e a riprendere il cammino, dietro a Gesù.
Donaci, o Signore, di porre in Te tutta la nostra fede.
Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura [FF 1189]
Interrogato, a Siena, da un religioso, dottore in sacra teologia, su alcuni passi di difficile interpretazione, [Francesco] svelò gli arcani della divina sapienza con tale chiarezza di dottrina, che quell’esperto rimase fortemente stupito […]. E non è illogico che il santo abbia avuto in dono la comprensione delle Scritture, giacché portava descritta la loro verità in tutte le opere, in quanto era imitatore perfetto di Cristo, e aveva in sé il loro autore, in quanto era ripieno dell’unzione dello Spirito Santo.
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