Quali sono i miei frutti?
Mercoledì XII Settimana del Tempo Ordinario
2Re 22,8-13;23,13 Sal 118 Mt 7,15-20
“Dai loro frutti li riconoscerete”. L’albero buono (agathós) produce frutti belli (kalós). Questo è il criterio di discernimento che il Signore Gesù ci insegna per distinguere coloro che si fanno strumento perché Dio possa parlare, dai “lupi travestiti da pecore” che si fanno grandi perché dicono la Parola di Dio, ma solo per i propri interessi. Alla luce della prima lettura comprendiamo che questo criterio va applicato anche alla nostra vita: il re Giosia ascoltata la Legge, subito riconosce l’infedeltà del popolo e lo chiama ad ascoltare la Parola di Dio, per rinnovare con Lui l’Alleanza.
Non temiamo anche noi allora, di lasciarci interrogare oggi dalla Parola che chiede: quali sono i tuoi frutti? E se troviamo frutti cattivi, confidiamo nella misericordia e fedeltà del Signore, che ogni volta che torniamo a Lui trasforma il cuore di pietra in un cuore di carne, l’albero cattivo in un albero buono.
Rimanete in me e io in voi, chi rimane in me porta molto frutto
Dalla Leggenda di Santa Chiara vergine [FF 3177]
In breve si sparge per le regioni circostanti la fama di santità della vergine Chiara, così molte donne accorrono da ogni dove al profumo dei suoi unguenti […]. Tutte a gara desiderano servire con entusiasmo Cristo. Tutte anelano ad essere fatte partecipi di questa vita angelica […]. La vergine Chiara con il suo esempio faceva spuntare molti germogli per questa vita, da sembrare si compisse in lei il detto del profeta: «Molti di più saranno i figli della sterile, di quella che ha marito».
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