Domenica 24 giugno 2018, NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA
Dal Vangelo
Luca 1,57-66.80
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Dalle Fonti
Celano 209: FF 799
Una volta il padre santissimo ebbe dal cielo una visione, che si riferisce alla Regola. Al tempo in cui i frati tenevano adunanze per discutere la conferma della Regola, il Santo, che era molto preoccupato della cosa, fece questo sogno. Gli sembrava di aver raccolto da terra sottilissime briciole di pane e di doverle distribuire a molti frati affamati, che gli stavano attorno. E siccome esitava temendo che briciole così fini, come piccoli granelli di polvere, gli sfuggissero dalle mani, si udì una voce che gli gridava dall’alto: «Francesco, con tutte le briciole forma una sola ostia e dàlla da mangiare a chi vuole». Egli obbedì e quelli che non la ricevevano con devozione, o disprezzavano il dono ricevuto, subito apparivano chiaramente colpiti dalla lebbra. Al mattino il Santo raccontò tutto ai compagni, dolente di non capire il significato misterioso della visione (Cfr Dn 2,19). Ma poco dopo, mentre vegliava in preghiera, gli giunse dal cielo questa voce (Cfr Tb 3,11; 2Pt 1,17-18): «Francesco, le briciole della notte scorsa sono le parole del Vangelo, l’ostia è la Regola, la lebbra l’iniquità». Per quanto riguarda la fedeltà che avevano giurata, i frati di quel tempo non la ritenevano dura o gravosa, ma erano prontissimi a fare in tutto più del dovere. Del resto, è chiaro che non vi può essere tiepidezza o pigrizia dove lo stimolo dell’amore sprona sempre più in alto.
Alla vita
Francesco è un “alter Christus”, ma non pensiamo di sbagliare dicendo che è stato anche un “alter Iohannes”, un nuovo Giovanni il Battista. Entrambi, con le loro esistenze benedette, hanno indicato a chi incontravano i passi di conversione necessari per seguire il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù.
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