Imparare e chiedere
Lunedì VII Settimana di Pasqua
San Mattia, Apostolo
At 1, 15-17.20-26 Sal 112 Gv 15,9-17
Quello dell’amore è il cammino di una vita intera, che mai potrà dirsi esaurito: c’è sempre un passo da fare, un atteggiamento da cambiare dentro di noi. Quando ci illudiamo di essere a buon punto nell’amore, è proprio il momento in cui dobbiamo ricominciare da capo. Dalle parole di Gesù, dal suo invito accorato a “rimanete nel suo amore”, cerchiamo di trarre due aiuti concreti per la nostra vita. La prima indicazione è “imparare”: Gesù è il nostro Maestro, proprio lui ci vuole insegnare i passi dell’amore, ci assicura che ce li farà conoscere. Lasciamoci guidare dalla sua voce che ogni giorno, nel Vangelo, ci svela “tutto ciò che ha udito dal Padre” e che vuole condividere con noi. I servi, infatti, sono estranei e non sanno i segreti del padrone, ma gli amici sì!
Un’altra indicazione di Gesù è quella di “chiedere”. Tutto quello che chiediamo al Padre nel suo nome, ce lo concederà. Se il cuore è umile e disponibile, ci sarà concesso di entrare sempre più nel segreto dell’amore e ci sarà donato quel frutto che il Padre tanto desidera dalla nostra vita. È lì che troveremo la nostra gioia.
Dalla tua croce, Signore Gesù, ci dici che l’amore non è una conquista, ma è qualcosa in cui “rimanere”. Non permettere che scappiamo dall’amore, ma aiutaci ad imparare da te.
Dalle Orazioni sul «Padre nostro» [FF 267]
Padre nostro, che sei nei cieli: negli angeli e nei santi, e li illumini alla conoscenza, perché tu, Signore, sei luce; li infiammi all’amore, perché tu, Signore, sei amore; poni in loro la tua dimora e li riempi di beatitudine, perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno bene, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene.
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