Beati coloro che ascoltano
Mercoledì VI Settimana di Pasqua
At 17,15.22-18,1 Sal 148 Gv 16,12-17
C’è una perfetta reciprocità, una comunione profonda che unisce il Padre, il Figlio e lo Spirito: il Padre comunica al Figlio “tutto quello che ha”, il Figlio lo trasmesse allo Spirito perché Egli lo prenda e lo annunci a noi. Essere guidati a tutta la verità è entrare in questa comunione, un amore così grande che non siamo capaci di “sostenerne il peso”, non siamo capaci di comprenderlo fino in fondo. Questo nostro limite non è però di ostacolo se abbiamo il coraggio di essere umili, di abbandonare ciò che riteniamo di sapere e capire e ci mettiamo in ascolto. Questo è il primo insegnamento che ci da lo Spirito, Lui che “non parla da sé stesso ma dice tutto ciò che ha udito”, ci insegna che la prima cosa da fare è rimanere in ascolto. Lasciamo che sia il Signore a decidere i modi e i tempi per farci comprendere ciò che già ci ha rivelato ma non siamo ancora in grado di accogliere, creiamo spazi di silenzio perché in ogni situazione della nostra quotidianità lo Spirito possa guidarci a cercare, riconoscere e accogliere la presenza del Signore in mezzo a noi.
Donaci,o Signore, un cuore che ascolta
Dalla Vita Seconda di Tommaso da Celano [FF 681]
Trascorreva tutto il suo tempo in santo raccoglimento per imprimere nel cuore la sapienza; temeva di tornare indietro se non progrediva sempre […]. Cercava sempre un luogo appartato dove potersi unire, non solo con lo spirito, ma con le singole membra al suo Dio. E se all’improvviso si sentiva visitato dal Signore, per non rimanere senza cella, se ne faceva una piccola con il mantello. E se a volte era privo di questo, ricopriva il volto con la manica per non svelare la manna nascosta […]. Infine, se non gli era possibile niente di tutto questo, faceva un tempio del suo petto.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.