“Presto, andate!”
Lunedì fra l’Ottava di Pasqua
At 2,14.22-33 Sal 15 Mt 28,8-15
Le donne incontrano l’angelo del Signore e intuiscono subito la bontà di quella creatura che rotola la pietra e vi si mette a sedere: lo ascoltano e si fidano di quella parola, tanto da obbedirgli immediatamente. L’angelo esorta, loro vanno, anzi corrono a portare l’annuncio ai discepoli e, proprio andando, incontrano il Signore Risorto.
Davanti all’angelo del Signore, le donne credono e rinascono nella gioia e nella speranza; al contrario, le guardie del sepolcro, si spaventano di questa presenza e, scosse, rimangono come morte. Le guardie sono i custodi della tomba chiusa, mediatori di afflizione e di morte. Come tali, risolvono il loro turbamento cedendo alla corruzione e alla menzogna. Le donne invece, forti della parola dell’angelo, diventano, a loro volta, voci della Parola di verità, coraggiose missionarie, portatrici di gioia e testimoni della vita nuova che non muore più!
Signore Risorto, grazie per tutti coloro che si fanno voce della tua Parola: fa’ che, nelle vicende della vita, sappiamo sempre individuare le strade di verità che ci conducono all’incontro con Te.
Dalla Regola non bollata [FF 62]
Teniamo dunque ferme le parole, la vita e l’insegnamento e il santo Vangelo di colui che si è degnato di pregare per noi il Padre suo e manifestarci il nome di lui.
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