Mano che salva
Martedì IV Settimana di Pasqua
At 11,19-26 Sal 86 Gv 10,22-30
Gesù ci dice che tutta la sua vita, tutto ciò che lui ha fatto in nome del Padre è segno che lui è il Cristo, che è venuto a dare la salvezza, la vita e la luce agli uomini. Gesù ci dice anche che come il discepolo ascolta la sua voce, vi sono anche alcuni che non gli porgono l’orecchio. Noi dove ci troviamo? La fede non è una questione teorica, è molto pratica, è fondare, agire e affidare la propria vita a Qualcuno, ad un valore.
Se ascoltiamo la voce del pastore bello, se gli affidiamo la nostra vita, sappiamo di essere al sicuro, che la sua mano è più forte di ogni male. La mano ci dice che il potere del Signore, con la sua mitezza e umiltà, è più forte di ogni altra realtà che si proclama superiore. Gesù ci offre la sua mano inchiodata sulla croce, mano trafitta e ferma lì, che ha il potere di amare senza limiti perché non fugge. È un amore che ci insegna pazienza e coraggio. Accogliamo la Sua voce, facciamo scelte coraggiose, scelte che coinvolgono mani e cuore!
Signore Gesù, come i cristiani perseguitati e dispersi hanno potuto annunciarti perché tue pecore fedeli, fa che anche noi possiamo esserti fedeli sempre e parlare di Te ai fratelli.
Dalle Ammonizioni [FF 155]
Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce.
Le pecore del Signore l’hanno seguito nella tribolazione e persecuzione, nell’ignominia e nella fame, nella infermità e nella tentazione e in altre simili cose; e ne hanno ricevuto in cambio dal Signore la vita eterna. Perciò è grande vergogna per noi servi di Dio, che i santi abbiano compiuto queste opere e noi vogliamo riceve gloria e onore con il semplice raccontarle.
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