Comandamenti, luce su cosa è “mio”
Venerdì III Settimana di Quaresima
Os 14,2-10 Sal 80 Mc 12,28-34
Un comando, di norma, si impone ed è prepotente con la mia libertà, mi priva di ciò che è “mio”. Se intendessimo così i comandamenti di Gesù saremmo tristi e arrabbiati; molto più probabilmente infedeli. I comandamenti sono piuttosto una rivelazione di chi sono io e di cosa è veramente “mio”. È “tuo”, dice il vangelo: Dio, il cuore, l’anima, la mente, la forza, il prossimo. Tutto questo è “mio” e apre alla gioia di poter conoscere chi sono veramente, quello che posso realizzare nella mia vita. Cioè, nel momento in cui mi chiede di amare con tutto me stesso, in realtà mi sta dicendo che io posso fare questo, mi sta dicendo qual è la mia verità profonda. Posso, prima di tutto, perché Dio mi guarisce e mi ama, mi fa fiorire e mi protegge alla sua ombra (dice il profeta Osea). Posso perché ho dei fratelli da amare nella certezza che l’amore, quando è vissuto, nella provvidenza si moltiplica anche per me. Posso, perché posso decidere dove ri-orientare la mia mente, l’anima e il cuore dopo ogni inciampo. Si,… perché anche l’iniquità è “mia”.
Non essere lontani dal Regno di Dio è allora anche avere la forza di essere sempre più vicini a se stessi, alla propria verità di figli di Dio che imparano ad amare come il Signore Gesù, un passo dopo l’altro.
Signore Gesù, più camminiamo più vediamo quanto sia per noi difficile amare gratuitamente come ami tu: infondi la tua grazia nei nostri cuori, perché possiamo salvarci dagli sbandamenti umani e restare fedeli alla tua parola.
Dalla Regola non Bollata [FF 21]
E tutti i frati, ogni volta che si allontaneranno dai comandamenti del Signore e andranno vagando fuori dell’obbedienza, come dice il profeta, sappiano che essi sono maledetti fuori dall’obbedienza, fino a quando rimarranno consapevolmente in tale peccato.
Se invece avranno perseverato nei comandamenti del Signore, che hanno promesso di osservare seguendo il santo Vangelo e la loro forma di vita, sappiano che sono nella vera obbedienza, e siano benedetti dal Signore.
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