Amati dal Padre
Mercoledì IV Settimana di Quaresima
Is 49,8-15 Sal 144 Gv 5,17-30
Nel Vangelo di oggi Gesù rivela esplicitamente tutta la sua grandezza: Lui è il Figlio di Dio, Colui che compie le stesse opere del Padre, uno con il Padre.
Eppure Gesù rimane pienamente obbediente e umile: Lui riconosce che è mandato dal Padre, che come Figlio da se stesso non può far nulla se non ciò che vede fare dal Padre, e fa non la propria volontà ma solo quella del Padre.
Questa unione intima di grandezza e obbedienza, potenza e umiltà, si fonda su una certezza: Gesù vive dell’amore del Padre! Questa comunione d’amore lo rende libero di essere obbediente e umile.
Noi siamo tentati e spesso cadiamo credendo che il Signore ci abbia abbandonati e dimenticati, e ci nascondiamo dietro presunzione e orgoglio, illudendoci di poter bastare a noi stessi. Tutta la vita di Gesù invece ci mostra che il Padre è sempre proteso verso di noi, che siamo figli amati. Questa è la nostra vera grandezza!
Fa o Padre, che seguendo l’esempio di Gesù, sappiamo riconoscere tutta la nostra piccolezza e infedeltà, e tornare a te per gustare sempre più il tuo amore per noi.
Dalla Leggenda Maggiore [FF 1043-1044]
Giunto alla presenza del vescovo, Francesco non sopporta indugi o esitazioni; non aspetta né fa parole; ma, immediatamente, depone tutti i vestiti e li restituisce al padre. «Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d’ora in poi posso dire con sicurezza: Padre nostro, che sei nei cieli, perché in lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza».
Da allora in poi, affrancato dalle catene dei desideri mondani, quello spregiatore del mondo abbandonò la città e, libero e sicuro, si rifugiò nel segreto della solitudine, per ascoltare, solo e nel silenzio, gli arcani colloqui del cielo.
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