Padre per tutti
Martedì I Settimana di Quaresima
Is 55,10-11 Sal33 Mt6,7-15
Oggi il Vangelo ci da un insegnamento importante per sperimentare la preghiera come tempo buono, essenziale e concreto. Gesù ci insegna a pregare il Padre Nostro e, in questa semplice e conosciuta preghiera, c’è l’invito a “non sprecare parole” ma a vivere le relazioni con parole e azioni buone.
Il Padre desidera alimentare le nostre speranze in Lui e si fa incontrare nel realizzare le sue promesse; da parte nostra deve essere centrale il desiderio di andare oltre il personale bisogno contingente. Il Padre a cui ci rivolgiamo è per tutti e non solo per me: questa consapevolezza ci apre al bisogno di fratellanza che tutti abbiamo, ci mette in comunione con l’umanità che ci circonda e che anche non vediamo!
Per noi e per tutti chiediamo il Pane, che non è quello che facciamo noi con le nostre mani, ma quello che può essere solo dono di Dio: Gesù stesso, fonte di vita e alimento per la comunità. Gesù si fa pane per gli uomini perché quanti lo accolgono siano capaci, a loro volta, di farsi pane per gli altri e strumenti di perdono.
Signore Gesù, ancora ti chiediamo, insegnaci a pregare!
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF1043]
“Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d’ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro, che sei nei cieli, perché in Lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza”.
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