La misura colma e traboccante
Lunedì, II Settimana di Quaresima
Dn 9,4b-10 Sal 78 Lc 6,36-38
Poche righe di vangelo … ma davvero colme e traboccanti di insegnamento per il nostro cammino! Alla fine ciò che conta è diventare buoni e misericordiosi come il Padre, donare vita, nutrire per gli altri un amore tenero e tenace come quello materno, che si radica nelle viscere: è questa infatti la radice della parola ebraica che traduce la “misericordia”. Questa accezione non va certo intesa in senso ambiguo, come atteggiamento bonario che scusa tutto: la misericordia è compassione e fedeltà, è un sentimento molto serio ed esigente. Ne facciamo infatti esperienza solo quando accettiamo anche il dolore che esso comporta. La misericordia ci rende vulnerabili, proprio come è vulnerabile il Padre, che perdona ed ama correndo il rischio di non essere ricambiato; proprio come è vulnerabile il Figlio Gesù che ha dato se stesso perché noi avessimo la vita.
“Presto ci venga incontro la tua misericordia, Signore, perché siamo così poveri!” (dal Sal 78)
Dalla Regola non bollata [FF 32]
E con fiducia l’uno manifesti all’altro la propria necessità, perché l’altro gli trovi le cose necessarie e gliele dia. E ciascuno ami e nutra il suo fratello, come la madre ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in cui Dio gli darà grazia. E colui che non mangia non giudichi colui che mangia.
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