Ciò che mi sembrava amaro
Lunedì I Settimana di Quaresima
Lv 19, 1-2.11-18 Sal 18 Mt 25, 31-46
Appena entrati nel tempo di Quaresima, il Vangelo ci pone davanti l’appello esigente della vita degli altri. Gesù ci dice che è importante accorgersi delle sofferenze dei fratelli, sempre più vicine di quanto pensiamo, e saper prendersi cura soprattutto di coloro che sono più fragili, riconoscendo in questi la sua stessa presenza viva: “…l’avete fatto a me”.
Il cammino quaresimale è il tempo favorevole per rinnovare la nostra relazione con il Signore Gesù; sia anche un tempo di gesti concreti di disponibilità, di carità operosa, di cura attenta e piena di amore, perché è ciò che il Signore fa continuamente con noi.
“Signore, rendici aperti e disponibili verso i fratelli che incontriamo sul nostro cammino, perché possiamo condividerne i dolori e le angosce, le gioie e le speranze e progredire insieme sulla via della salvezza”
(Preghiera eucaristica V/b).
Dal Testamento di San Francesco [FF 110]
Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo.
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