Giovani frati rompono il ghiaccio – testimonianze #9
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«…perché …ero …malato» [Mt 25,35-36]
Padova. Domenica 10 ottobre. Ore 10.30. Ospedale Civile. Dipartimento di pediatria. Secondo Piano. Stanza 13. Entro. Tre letti, due vuoti. Nel letto di mezzo, una giovane madre, forse neanche trentenne, stringe al seno la sua creatura di pochi mesi. Mi presento. Le chiedo il suo nome. “Chiara” risponde. Mi guarda perplessa. Le spiego: “sto facendo il giro dei reparti per visitare i malati e portare l’eucarestia”. Mi fissa e tagliente replica “No! è tanto che non mi confesso…” e continua a guardarmi gelida. Le propongo di dire una preghiera. “Va bene…” mi risponde più seccata che entusiasta, come nella speranza di liberarsi il prima possibile di una presenza sgradita. Comincio il Padre Nostro. Mentre prego, La guardo negli occhi. Cerco di far passare non solo sulle labbra ma anche nel cuore le Parole che sto dicendo. Lei intanto mi scruta, in silenzio, con distacco, glaciale. Il suo volto è duro, contratto, scostante. Poi, man mano io prego e la guardo, si fa perplesso, meno rigido. Di colpo… crack…, come una pietra che si spezza, un sussulto la attraversa.
«…e mi avete visitato…» [Mt 25,36]
Il viso da bianco si fa roseo e si imporpora tutto: piange. Piange, come un ghiacciaio, che finito l’inverno si scioglie dolcemente al sole. Piange… piange in uno sguardo di tenerezza e di amore. La benedico. “Grazie” mi risponde. Ora non mi guarda più: i suoi occhi sono tutti per il figlio che porta in seno e lo stringe rigandolo di lacrime di affetto e dolcezza.
«…in verità vi dico… l’avete fatto a Me…» [Mt 25,40]
È vero! L’ho fatto a Lui, perché, in quelle lacrime ed in quello sguardo d’amore, ho visto il Volto di Cristo. Lì ho capito, che solo nella preghiera profonda, che scende nel cuore, l’immagine di Dio, che ho dentro di me, si trasforma come il volto di quella madre: da glaciale e duro e distaccato sguardo di un Dio impassibile e giudicante a quello di un tenero Padre, che guardandomi e prendendomi tra le sue braccia, piange di tristezza e di gioia per me. Lui, lì, in quella Madre, guardava me…
«…venite benedetti dal Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo» [Mt 25,34]
fr. Andrea
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