Il tesoro della preghiera
Mercoledì I Settimana Tempo Ordinario
1Sam 3,1-10.19-20 Sal 39 Mc 1,29-39
Nella preghiera vediamo cosa dobbiamo fare, nella preghiera riceviamo la forza per compiere la volontà di Dio. È ciò che ci insegna la prima lettura, dove Samuele, guidato da Eli, nella notte sa rimanere in un ascolto attento e pronto e riconosce la chiamata di Dio. Ancora di più ce lo mostra Gesù, che “al mattino presto si alzò, quando era ancora buio, e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”. Gesù, il Figlio di Dio, si ritira di notte per pregare, per rimanere in un dialogo solitario e prolungato con il Padre. In questo rinnovato incontro approfondisce il senso della sua missione e rinnova la piena adesione alla volontà di Colui che lo ha mandato.
Alla luce della Parola, facciamo nostra la preghiera di Colletta di oggi che recita: “Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto”.
Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura [FF 1180]
L’uomo di Dio, restandosene tutto solo e in pace, riempiva i boschi di gemiti, cospargeva la terra di lacrime, si percuoteva il petto e, quasi avesse trovato un più intimo santuario, discorreva con il suo Signore. Là rispondeva al Giudice, là supplicava il Padre, là dialogava con l’Amico. Là pure, dai frati che talvolta piamente lo stavano ad osservare, fu udito interpellare con grida e gemiti la clemenza divina a favore dei peccatori; piangere, anche, ad alta voce la passione del Signore, come se l’avesse davanti agli occhi […] Là, inoltre, come testimoniano prove sicure, gli venivano svelati i misteri nascosti della sapienza divina, che egli, però, non divulgava all’esterno, se non nella misura in cui ve lo sforzava la carità di Cristo e lo esigeva l’utilità del prossimo.
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