Ecco l’agnello di Dio
Mercoledì, Feria propria del 3 gennaio
1Gv 2,29-3,6 Sal 97 Gv 1,29-34
Giovanni parla di Gesù come l’agnello di Dio. Questa immagine può richiamare sia il servo sofferente di Isaia che l’agnello Pasquale, due immagini che parlano di un’obbedienza e un amore che vanno fino al dono di sé. Gesù che viene a farsi battezzare sottolinea tutto il rilievo della sua incarnazione: il suo venire non è solo prendere un corpo umano ma è entrare in piena solidarietà con ogni uomo e con la sua storia. Gesù, come il servo sofferente, è innocente e solidale; Gesù come l’agnello Pasquale prende sulle proprie spalle e toglie via il peccato perché il vero volto di Dio ci rende capaci di vincere il peccato.
Cantiamo al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie
Dalla regola non bollata (FF 64)
E ti rendiamo grazie, perché come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, così per il santo tuo amore, con il quale ci hai amato, hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre Vergine beatissima Santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di lui ci hai voluti redimere dalla schiavitù.
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